Un edificio pubblico segno di un paese che cambia

Prima era una Chiesa, poi una fabbrica, poi una cooperativa agricola, oggi è un locale pubblico.

Questo edificio ha una storia millenaria, iniziata probabilmente intorno al Decimo secolo dopo Cristo, come chiesa privata dei feudatari del paese, i Da Belusco, anche se i primi documenti risalgono all’anno 1064.

Dedicata a Santa Maria Annunziata e in rovina nei secoli, fu restaurata alla fine del Millecinquecento ed intitolata a Santa Maria Assunta.

Ha sempre mantenuto la sua struttura: aula unica con abside quadrangolare orientata a est con ingresso di fronte all’antica rocca dei Da Belusco, che si trova qui accanto, dove ora c’è la Corte dei Frati.

E in tutti questi secoli non è mai stata chiesa parrocchiale, ma sempre legata alla proprietà dei “Signori” del paese: i Da Belusco, i Da Corte e i Carcano.

A metà dell’ottocento però fu utilizzata come incannatoio, ovvero come fabbrica per la lavorazione della seta e, chiusa questa attività, divenne sede del Circolo Familiare Cooperativo, fondato nel 1910 come associazione di contadini uniti per migliorare le condizioni economiche e sociali degli iscritti.

Il Circolo utilizzava i locali come centro di aggregazione aperto a tutti, finché agli inizi del Duemila la conduzione è passata ai privati.

Segni di questa storia sono ancora visibili nei fregi del sottotetto, nella copertura a volta dell’abside, nei muri in parte molto antichi, nella grande cantina interrata.

The building, from the year 1000 AD was a private church of the family Da Belusco, rich nobles of the town, named after Santa Maria Annunziata. Restored at the end of 1500 and consecrated to Santa Maria Assunta, it was then used as factory for silk manufacturing.

During the mid 1800’s it was used for silk-spinning, or rather as factory for silk manufacturing, and when this operation closed down, it became the seat of the Circolo Familiare Cooperativo, founded in 1910 as united farmers association in order to improve the economic and social conditions of its members.

Signs of this story are still visible in the friezes under the roof, in the vaulted roofing of the apse, in the remaining sections of antique wall and in the underground cellar.